Berlusconi: «Crisi di fiducia, mettiamo da parte gli egoismi»

Il leader di Forza Italia invia una nota ufficiale alla classe dirigente del partito, anche alla luce dell’esito delle elezioni comunale in Francia




«Mi auguro che tutti all’interno del movimento politico ben comprendano la gravità del momento, la crisi di fiducia che investe la politica e l’esigenza di rinnovarci. Uno sforzo che dobbiamo affrontare tutti insieme mettendo da parte interessi personali, ambizioni individuali e la difesa di rendite di posizione». Così Silvio Berlusconi invita il suo partito, Forza Italia, a lasciare da parte le beghe interne per concentrarsi sul momento difficile che sta vivendo la politica. In vista della scelta dei candidati alle prossime elezioni europee e al programma che sarà presentato alla competizione elettorale, l’ex presidente del Consiglio sottolinea che «come sempre tutte le decisioni che verranno prese nei prossimi giorni saranno dettate solo ed esclusivamente dall’esigenza di rappresentare al meglio i moderati, in Italia e in Europa», e invita quindi tutta la classe dirigente a «fare quadrato per respingere ogni egoismo e per costruire insieme la Forza Italia del futuro.
«Dichiarazioni lunari»
A spingere Berlusconi a scrivere la nota di chiarimento rivolta ai suoi, sono stati «articoli di quotidiani che descrivono scenari inverosimili, alimentati anche da talune lunari dichiarazioni che non corrispondono minimamente né alla realtà del nostro movimento né a quella del Paese in generale».
«Voglio 12 mila club»
In serata poi Berlusconi si è collegato telefonicamente con il club Forza Italia di Padova spiegando di avere il sogno di vincere le elezioni senza bisogno di alleanze perché in quel caso «potremo nominare solo nostri ministri e fare le riforme vere». Il leader azzurro ha detto chiaramente di voler puntare sui delusi del Movimento 5 Stelle e di credere nella possibilità di trasformare la maggioranza dei moderati presente nel Paese in una maggioranza politica. Un obiettivo che potrà essere realizzato, nel disegno del Cavaliere, tornando allo spirito dei club, così come avvenne nel 1994 ai tempi della sua discesa in campo. Club che dovrebbero essere diffusi capillarmente nel territorio, almeno 12 mila, uno per ogni comune e diversi club nelle città maggiori. Con l’intento di intercettare il consenso di tutti quelli che votano scheda bianca o che non votano. «Si tratta di gente - ha detto - raggiungibile solo con un contatto personale e diretto, perché questi non leggono giornali, né seguono la tv. Se riuscissimo a convincere un elettori su dieci di questi potremo contare già su due milioni e 400 elettori»

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