Chi era Alessandro Volta, l’inventore della pila

Nasceva 270 anni fa il fisico italiano che inventò la pila (a cui è dedicato il doodle di Google di oggi)

Cade oggi il 270esimo anniversario della nascita di Alessandro Volta, il fisico italiano passato alla Storia per l’invenzione del primo generatore elettrico, la pila, ma anche autore della scoperta del metano. Anniversario che Google celebra con un doodle sulla sua homepage e con un omaggio molto stringente all’invenzione del fisico nato a Como: la scritta del celebre motore di ricerca si accende proprio grazie alla pila, all’interno di un’illustrazione che strizza l’occhio alle stampe di epoca vittoriana.
Una vita dedicata alla scienza, fin dall’esordio nel 1769 con una memoria epistolare De vi attractiva ignis electrici ac phaenomenis inde pendentibus) diretta a Beccaria, e che avrebbe portato Volta, nel 1775, a inventare l’elettroforo, una prima macchina a influenza elettrostatica. Docente di fisica sperimentale a Pavia dal 1778, attraverso ricerche successive approdò a una nuova definizione del concetto di potenziale, o di capacità, il termine usato da Volta per la prima volta in senso moderno e ne accertava definitivamente nell’elettrometo lo strumento proprio di misurazione. Risale invece al 1776 la scoperta del metano, un gas infiammabile sprigionato spontaneamente dal terreno da Volta ribattezzato “aria infiammabile nativa delle paludi”.
Ma è la pila l’invenzione che consacra Volta, in una disputa che lo vedeva in opposizione al collega bolognese Luigi Galvani e alle sue teorie sull’elettricità animale. Per il fisico comasco, il fenomeno elettrico era dovuto alla presenza dei metalli usati nell’esperimento e non a una supposta elettricità interna agli anfibi, le famose rane animate del collega. Partito per dimostrare che non erano i tessuti animali a generare l’energia elettrica, Volta approdò all’invenzione della pila, per dimostrare che diversi metalli potevano veicolare l’elettricità attraverso un apposito sistema.
Il suo “organo elettrico artificiale”, successivamente rinominatopila per via della disposizione dei vari elementi era costituito da una serie di dischetti di rame (o argento) e stagno (o zinco): i dischetti, alternati in altezza, e inframmezzati da un panno imbevuto in una soluzione salata, collegati a un circuito erano attraversati da un passaggio di corrente continua. Metalli diversi posti a contatto sviluppavano infatti una differenza di potenziale, anche grazie alla soluzione acida. Una scoperta che ha cambiato il mondo e che portò Volta, nel 1801, a presentare l’invenzione allo stesso Napoleone Bonaparte.

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