A cosa serve Google Chromecast?

Il dongle HDMI di Mountain View è in vendita anche in Italia. Con un prezzo aggressivo punta a fare concorrenza a Apple TV. Ma non c'è solo Cupertino in campo
Roma - Da oggi anche in Italia è possibile acquistare, direttamente da Google o tramite Amazon, il dongle multimediale Chromecast: si tratta di un piccolo device molto simile a una penna USB di quelle usate per archiviare i dati, ma che va collegato alla porta HDMI di un televisore (tipicamente uno di quelli LCD che si trovano in cucina o in salotto) per dotarlo di funzioni smart. Al costo di 35 euro (più le spese di spedizione), una normale TV o uno schermo dotato di ingresso HDMI si trasformano in un terminale capace di accedere (via WiFi) a YouTube, Play Music e al Play Store di Google, oppure possono essere utilizzati per riprodurre quanto visualizzato sullo schermo di un computer o di un cellulare compatibile.



L'idea partorita a Mountain View è essenzialmente regalare le funzioni smart a un televisore che smart non è: mentre i più recenti (e a volte costosi) modelli sfornati da Samsung, LG, Sony e compagnia comprendono già un'interfaccia pensata per visualizzare contenuti multimediali provenienti dalla rete locale o da Internet, ciò non è vero per esemplari appena più datati (con magari solo un paio d'anni sulle spalle) che pure garantiscono ampie diagonali e visioni eccellenti per l'intrattenimento domestico. Con soli 35 euro si ottiene il dongle, la chiavetta, che va collegata a una porta HDMI (ed eventualmente alimentata o con una porta USB presente sulla TV, o tramite l'alimentatore compreso nella confezione) e aggiunge la magia software Google al proprio apparecchio.

Chromecast si collega alla rete wireless domestica, dunque c'è bisogno di una WiFi il cui segnale raggiunga la TV, e attraverso di questa può essere controllato da un PC o un device Android o iOS. Con il browser Chrome dotato di apposito plugin (gratuito) si può inviare sullo schermo della TV un sito o un contenuto video riprodotto nella finestra: negli USA Google ha avviato collaborazioni con Netflix e HBO per consentire la migliore integrazione possibile tra i servizi già sottoscritti dai clienti e il proprio hardware, in Italia il comunicato stampa annuncia l'avvio di apposite partnership (per esempio con RAI o Sky, anche se non vengono nominate direttamente) per fare lo stesso. Su iOS di fatto si può fare qualcosa di simile, mandando in riproduzione quanto contenuto nella propria libreria multimediale; su Android, grazie ad app come AllCast, si può fare anche di più sfruttando ad esempio lo storage NAS collegato alla propria rete locale. Uno dei vantaggi di questo device è che non è necessario che il dispositivo di controllo resti attivo, spesso si può iniziare la riproduzione e poi mettere in standby il PC (ammesso che il contenuto da riprodurre non sia contenuto nell'hard disk) o cambiare focus sullo smartphone: l'esecuzione continuerà "in background" per così dire, sarà Chromecast a organizzarsi per gestirla al meglio in modo trasparente.

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